Claudia Falzi Premio Bellone 2021

"E' Un traguardo importante perché arrivato in un periodo complicato per tutti". A un mese di distanza dall'assegnazione del Premio Bellone, l'arbitro Claudia Beatrice Falzi è ancora emozionata.

L'ufficiale di gara, nata nel 1991, ha ricevuto dalle mani di Mariella Ciurleo, moglie del compianto Lucio, e del responsabile dei fischietti laziali, Stefano Cesare, l'edizione 2021 dell'importante riconoscimento riservato all'arbitro della FIPAV Lazio che oltre ad aver svolto con professionalità e competenza il proprio ruolo ha saputo conseguire importanti risultati nell'ambito universitario. A dicembre 2020 Falzi ha conseguito la laurea Magistrale in fisica nucleare e Subnucleare presso l'Università La Sapienza di Roma, con una tesi dal titolo "studio del rumore e applicazioni di machine learning per immagini di risonanza magnetica di cervelli fetali pesate in diffusione". Nella stagione 2020-21, inoltre, ha diretto 19 gare ed è stata promossa in Serie B. "Ho scritto la tesi durante il lockdown - ci ha raccontato - una tesi a distanza che non ha reso facile il mio lavoro. La pallavolo era ferma, ci trovavamo tutti chiusi in casa, ed è stato difficile restare concentrata su tutto. Arbitrare è una parte importante della mia vita, durante il weekend si "stacca" andando sui campi, divertendoci e alimentando la passione per la pallavolo da un altro punto di vista. Ringrazio il Comitato e la Commissione Ufficiali di Gara per questo riconoscimento così importante che mi rende orgogliosa e mi motiva a migliorare sempre, dentro e fuori dal campo. Sì, studiare e arbitrare si può! Sport e cultura possono andare a braccetto, ne sono sempre stata convinta". La tesi di Falzi si è aggiunta a un lavoro di ricerca già esistente che ha prodotto un risultato notevole: "E' stata un pezzo che ha contribuito alla stesura di un articolo scientifico sul tema. Oggi lavoro come data analist in Acea e continuo ad arbitrare, mi sento fortunata e felice". 

Claudia Falzi, originaria di Rignano Flaminio, ha partecipato al corso arbitri del CT Roma a febbraio 2015. Il primo anno da arbitro provinciale è stato il 2016. "Sono diventata arbitro regionale nel 2016-17 e arbitro nazionale nel 2021-22. Il percorso di studio, abbinato all'arbitraggio, non è stato facile: ho incontrato difficoltà oggettive che la pallavolo mi ha aiutato a superare". La giovane dottoressa ci ha raccontato il suo "sentirsi arbitro": "Noi offriamo un servizio alle società. Non siamo noi i protagonisti del gioco, mi piace l'idea che l'arbitro è un facilitatore. E facendo questo ci divertiamo, confrontando la nostra passione con quella di tanti giovani e meno giovani che incrociamo ogni weekend. Con gli altri arbitri c'è un confronto costante e questo ci aiuta a crescere di settimana in settimana. Ci sentiamo tutti parte della stessa famiglia. A chi dedico il Premio Bellone? Sono una tipa testarda, che non molla mai. Quindi lo dedico in primis a me stessa, ai sacrifici che ho fatto per arrivare fin qui e a tutte le persone che mi hanno aiutato in questi anni".

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