Lo storico coach di beach volley ci racconta della sua Olimpiade con la nazionale egiziana e del suo legame indissolubile con il Comitato FIPAV Lazio
Nettusene doc, Nicolangelo Antonicelli sta continuando a stupire il mondo del beach volley. L’allenatore laziale, infatti, ha appena concluso la sua ennesima esperienza olimpica. Nicocoach, così lo conoscono tutti, è riuscito nell’impresa di staccare il pass per Parigi 2024 con la nazionale femminile egiziana, dopo le brillanti vittorie in Coppa d’Africa, agli African Games e alla Continental Cup. Un’esperienza unica, come ha testimoniato lui stesso, fiero di aver plasmato una nazionale che ha ricevuto i complimenti degli addetti ai lavori. Nonostante un girone dal livello altissimo, le egiziane hanno saputo dare filo da torcere a tutte le loro avversarie, Italia compresa. Per questo, Nico si è detto assolutamente soddisfatto del lavoro svolto e di una collaborazione, forse, inaspettata. Quella con l’Egitto è stata sicuramente una sfida ricca di significato e proprio Nico, attraverso i suoi social, ha voluto ribadire il senso della sua scelta, anche a fronte di alcune polemiche nate nei confronti delle ragazze, “colpevoli” di giocare con il velo: “E se il mondo reale funzionasse come alle olimpiadi non ci sarebbero guerre. Alle Olimpiadi non si giudica ma si rispetta la cultura e le tradizioni di altri popoli e si rispetta l’avversario a prescindere dalla sua religione, estrazione sociale e cultura. gli atleti sono atleti a tutte le latitudini. Combattono con onore per rappresentare il loro paese e la loro bandiera con fierezza senza senso di supremazia etnica ma con l’intento di portare prestigio a loro paese e ripagare i grandi sacrifici che si devono fare per raggiungere traguardi sportivi così prestigiosi come una Olimpiade”.
Per gli appassionati, Antonicelli è un punto di riferimento assoluto, l’unico tecnico della storia del beach volley italiano ad essere stato insignito della Palma di Bronzo alla carriera del CONI. Nel suo palmarès, Nico può vantare tante vittorie di tappa al World Tour, un titolo europeo nel 2011 con la coppia Cicolari-Menegatti e poi quel quinto posto all’Olimpiade di Londra, che rimane ancora il miglior piazzamento mai raggiunto dalla nazionale italiana femminile, sempre con il duo Cicolari-Menegatti. Tuttavia, Nico, che ha iniziato ad avvicinarsi al beach volley nella sua Nettuno, rimane legatissimo al Comitato Regionale FIPAV Lazio e, soprattutto, al Presidente Andrea Burlandi. Proprio per questo, reduce dall’avventura olimpica, Nico ci ha gentilmente concesso il suo tempo e ha ribadito nuovamente il suo legame con il Comitato.
“Per il Comitato ho un debole – ha esordito Nico, raggiunto telefonicamente. “La mia carriera è iniziata con il Presidente Burlandi. Confesso che se lui non mi avesse chiamo come responsabile tecnico del Trofeo delle Regioni di beach del 2006, non sarei dove sono oggi. Abbiamo raggiunto il quinto posto a Castiglion del Lago con una coppia, quella formata da Penteriani-Giontella E., che non aveva grandi pretese di classifica. Conoscevo l’allora vice-presidente Burlandi perché io stesso ero un giocatore. In quel periodo facevo l’assistente della nazionale italiana ed evidentemente lui e il Presidente Cecchi notarono la mia voglia di fare. Poi da lì sono arrivate la nazionale e le Olimpiadi. Ho iniziato come secondo allenatore della femminile e abbiamo raggiunto risultati incredibili, su tutti il quinto posto a Londra nel 2012. Senza il Comitato la mia carriera non sarebbe mai decollata. Da lì, ho avuto solo belle avventure: 4 cicli olimpici, 2 di successo. Burlandi per me resta un punto di riferimento e con lui ho condiviso anche la Palma di Bronzo alla carriera tecnica di cui il CONI mi ha insignito nel 2017, dopo 12 anni di collaborazione ininterrotta con la nazionale italiana”.
“Dal 2013 ho avuto esperienze varie in giro per il mondo finché non mi è stato proposto il progetto dell’Egitto. Il programma era buono e la Federazione aveva le migliori intenzioni, ma non ci aspettavamo di raggiungere questi risultati in così poco tempo. Il livello alle Olimpiadi è pazzesco, ma siamo riusciti a giocare un buon beach volley e tutti si sono accorti di questo Egitto che non era una semplice squadra cuscinetto. Aver raccolto i complimenti degli addetti ai lavori mi rende sicuramente orgoglioso del lavoro fatto”.
Il legame con il Comitato si è solidificato ulteriormente grazie all’ICS Beach Volley Tour Lazio, che Antonicelli ha vinto diverse volte, l’ultima nel 2021 con la coppia formata da Arianna Barboni e Roberta Casani. “Avevo saltato Tokyo a causa del Covid. Conoscevo Arianna da tantissimo tempo e lei, in quel periodo, usciva da un serio infortunio. Sapeva che ero libero e voleva fare un po’ di allenamento; Roberta ci dava una mano. Quel tour è iniziato per gioco, ma, alla fine, ci ho messo lo stesso impegno che serve per un Olimpiade e non esagero. In ufficio conservo tutti i trofei e conservo uno dei ricordi di questa vittoria tra i cimeli olimpici. Ci tengo veramente in modo particolare. È stato bellissimo tornare in campo all’ICS, vincerlo come outsider perché tappa dopo tappa il nostro livello cresceva. Era una sfida incredibile che mi ha permesso anche di tornare a casa. Ho veramente provato le stesse sensazioni di un’Olimpiade, ci sono affezionato. Poi io sono estremamente orgoglioso di essere di Nettuno, un paese che sforna olimpionici, atleti e coach. Insomma, tanta roba”.
“Per il futuro non ci sarà l’Egitto. A settembre deciderò come iniziare il cammino per Los Angeles 2028. Ci sono delle proposte sul tavolo, ora sto aspettando. Questo interesse, testimonia che sto facendo un buon lavoro”.