Flavia Barigelli, volo diretto Roma – Parigi

L’appuntamento è stato fissato. Data? 28 agosto 2024, luogo? Parigi, manifestazione? XVII Paraolimpiade. Tutto è pronto per la stella più luminosa del sitting volley laziale, Flavia Barigelli, che difenderà i colori dell’Italia Campione d’Europa nel torneo paralimpico. Prima della partenza per la sua seconda avventura sotto i Cinque Cerchi, ci siamo fatti raccontare la sua storia sportiva, le emozioni che sta vivendo in questo periodo di attesa e della relazione tra sport e disabilità, soprattutto nel Lazio.

Flavia partiamo dall’inizio, come ti sei approcciata alla pallavolo ed al sitting volley in generale?
“Fin da piccola ho sempre praticato moltissimo sport, poi un po' per caso, con delle mie amiche, ho deciso di provare con la pallavolo e da subito ho capito che era lo sport per me.”

Cosa, della pallavolo, ti ha fatto appassionare?
“Sicuramente la condivisione con le compagne è l’aspetto che preferisco, per me è fantastico ritrovarmi in un gruppo di persone che, seppur con storie differenti, persegue gli stessi obiettivi.”

La storia d’amore tra il sitting volley e Flavia Barigelli nasce però nel 2018, anno che l’ha vista debuttare in questa disciplina, facendola ricredere sulle possibilità che poteva darle questo sport soprattutto a livello umano.
“Sinceramente non pensavo che il sitting potesse essere adatto ad una disabilità come la mia, immaginavo fosse una disciplina adatta soprattutto a chi avesse disabilità agli arti inferiori. Una volta convocata dalla Nazionale, però, ho scoperto che molte ragazze, come me, si erano approcciate direttamente alla pallavolo, pur utilizzando prevalentemente un braccio, senza scegliere subito sul sitting volley. L’elemento che però ci accomuna ancora di più è che tutte abbiamo trovato le stesse motivazioni e la stessa passione che portavamo sui campi del volley tradizionale, prima di iniziare questa avventura.”

Quello di Flavia con la maglia azzurra è un viaggio in perenne ascesa, con risultati brillantissimi raggiunti in pochissimo tempo.
“ Dalla prima convocazione ho vissuto un’escalation di emozioni incredibili. Dopo qualche mese, sono stata convocata per i mondiali in Olanda e l’anno seguente abbiamo staccato il pass per Tokyo 2020. Per me era già un sogno aver raggiunto questo traguardo, ma lo scorso ottobre abbiamo realizzato qualcosa di veramente straordinario, riuscendo a conquistare il campionato europeo. La gioia e la soddisfazione sono state indescrivibili, anche perché oltre ad aver vinto il titolo in Italia, con quel successo ci siamo qualificate per Parigi 2024.”

Come state preparando le partite del torneo Paralimpico?
“Quest’anno abbiamo avuto una programmazione intensa. Con la squadra, il piano di allenamento ha previsto due ritiri al mese, partendo ogni volta o dal giovedì o dal venerdì. Abbiamo partecipato ad eventi internazionali, che si sono rivelati ottimi test, in quanto siamo riuscite a confrontarci con squadre di alto livello provenienti da tutto il mondo. Il mese scorso ci hanno invitato al “World super six” [l’Italia ha chiuso al quarto posto n.d.r] dove abbiamo incontrato Francia, Cina e Stati Uniti, che saranno le prime squadre che incontreremo nel girone a Parigi  accumulando tanta esperienza che ci sarà utile in futuro“. 

Questa sarà la tua seconda paralimpiade, ma sono comunque emozioni a cui non ci si abitua mai?
“ A  Tokyo è stato davvero molto emozionante, ma a causa delle restrizioni dovute al Covid sicuramente l’atmosfera era da quella che troveremo in Francia. Immagino che a Parigi ci sia un clima diverso, sarà tutto completamente amplificato e potremo sentire veramente il calore e l’affetto dei tifosi. Sono entusiasta di partire per questa fantastica esperienza e non vedo l’ora di vivere in prima persona quella che certamente rappresenterà uno dei momenti più intensi della mia carriera .”

Quali sono gli obiettivi che ti sei posta? 
“Come atleta mi pongo l’obiettivo di dare sempre il massimo, questo perché indossare la maglia azzurra è sia un onore che una responsabilità.”

Oggi indubbiamente rappresenti un simbolo per per tutto il movimento del sitting volley. Pensi che questi giochi possano costituire un volano ed uno sprone per i ragazzi con disabilità che si stanno affacciando adesso nel mondo dello sport e per tutti quelli che ancora non si sono convinti a farlo?
“Spero che i media possano dare  ancora più visibilità a questa edizione dei giochi.  Serve dare risalto alle imprese degli atleti paralimpici per ispirare i giovani a seguirci nelle palestre. Spero che in nostri risultati mostrino loro che con impegno e sacrificio è possibile raggiungere traguardi straordinari.”

Il Lazio è stato tra le regioni che per prime hanno promosso il sitting volley in Italia. Oggi l’iniziativa “Together is better” è uno dei fiori all’occhiello del nostro comitato. Da manifestazioni come questa molti atleti si sono potuti mettere in evidenza ed avere l’opportunità di affermarsi anche in campo internazionale. Per il futuro prossimo sono in progetto iniziative volte ad un’ulteriore crescita della disciplina sul territorio che coinvolgeranno congiuntamente istituti scolastici e società sportive, con Roma capofila. Tu sarai in prima fila per promuovere, al fianco del Comitato Regionale, le manifestazioni che verranno realizzate.
“Da atleta di casa sono senz’altro contenta di accompagnare la FIPAV Lazio in questa nuova avventura. Avrò la possibilità di conoscere da vicino gli attuali e futuri atleti laziali, con la speranza che il numero di queste iniziative aumenti, auspicando una crescita progressiva di tutto il movimento sia regionale che nazionale.”

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